La documentazione monetaria mostra la presenza della triscele su monete di Fliunte, di Milo, di Egina, di Derrones in Macedonia nei sec.VI° e V° a.C.; in numerose città dell'Asia Minore, come Aspendo (V° sec) in Panfilia; Selge (IV° sec.), Prostanna (I sec.) in Pisidia; Adana e Olba (I° sec.a.C.) in Cilicia; Berrito in Fenicia; Neandria (IV° sec.) e Tebe nella Troade e Mysia ed è infine presente in numerose città della Lycia, tutte datate fra il V° ed il IV° secolo a.C. Il simbolo si riscontra pure nella monetazione del VI° sec. a.C. ad Atene, nella Macedonia, a Corinto ed a Ierapitina (IV° sec. a.C.) a Creta.

La triscele è stata successivamante trovata in cinque città della Magna Grecia, a Paestum, ad Elea, a Terina, a Metaponto ed a Caulonia.
Ma dove appare con la Gorgone al centro ed ali ai piedi è solo in Sicilia sotto Agatocle (360-289 a.C.).
La triscele è stata infine usata anche su alcune monete romane (denari) battute in Sicilia nel I° sec. a.C.



Mappa delle maggiori località dove sono catalogate monete con la triscele.
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Notizie minute.

Licia. È noto che gli Ittiti scrivevano su tavolette d'oro fin dal XIII° secolo a.C. Inoltre è noto che la triscele accompagna nelle monete la Dea Atena. Si pensa che questo popolo abbia adottato tale simbolo in seguito all' influenza degli Assiri, benchè la sua origine rimanga un mistero.

Pamphilia. Aspendos. Fin dall'inizio del V° secolo, assieme a Side furono le uniche città in cui venne battuta moneta.

Grecia. Eubea. Sono state rinvenute monete arcaiche senza iscrizioni con una diagonale che taglia i quadrati al rovescio in incuso e che mostra entro un cerchio le figure di una civetta o di un cavallo che corre, o di una cerva che corre, o di un cavallo impennato; un'anfora e/o una triscele.

Attica. Laurium. Città nel centro della Grecia. Dal VI° al II° secolo a.C. vi furono sfruttate le miniere d'argento. Essa rappresentava una delle maggiori risorse di Atene nel V° secolo ed è la più importante città dove furono battute monete di questo metallo. Esse venivano particolarmente apprezzate per l'esattezza del loro peso e per la purezza del metallo.


Varie tipologie di triscele

Tracia. Tutta la regione era ben conosciuta per le sue miniere d'argento e d'oro. In particolare era importante Pangeion vicino al delta di Strymon, occupata da Filippo II° nel 348 a.C.

Grecia. Mileto. Era una delle 12 città della Confederazione ionica ed una delle più antiche zecche. La sua prosperità fu grandemente diminuita dalla disfatta contro la Persia all'inizio del V° secolo a.C.

Phaselis. Nel secondo secolo a.C. faceva parte della Federazione della Licia, ma fu invasa e saccheggiata dai pirati della Cilicia.

Calcide. Durante il periodo macedone, era una delle regioni più fortificate della Grecia. Era qui che venivano coniate molte delle tetradracme di Alessandro III°.

Mithrapata.La prima moneta rinvenuta che mostri l'effigie di un Sovrano è stata rinvenuta nel IV° sec a.C. con il simbolo della triscele posto dietro la testa.

Roma. Non venne utilizzata la triscele tranne che per la Provincia siciliana.

Siracusa. La prima moneta di Siracusa è apparsa nel V° secolo a.C. ed aveva un rapporto oro-argento di 15:1. La moneta fu coniata fino al 212 a.C. Questo rappresenta un record di longevità per la Sicilia antica.
Gli stateri avevano 1.75 grani ed avevano il nome di statere 1, statere 2, statere 3, ecc.
Dopo il 412 a.C. comparve uno statere con un rapporto di 12:1, mentre alla fine del III° secolo il rapporto scese a 10:1, con una monetazione corrispondente di uno statere 8 di 5.75 -5.80 g eguale ad 80 litre d'argento nel periodo Timoleon. In questo periodo venivano coniate anche molte monete di bronzo, il cuicontenuto in metallo era superiore al valore effettivo. A causa della grande varietà di pesi delle monete di bronzo è quasi impossibile dare un peso effettivo per una litra di bronzo.
Contrariamente agli altri Stati, le prime monete messe in circolazione furono le tetradracme e ciò è senz'altro dovuto alla disponibilità dell'argento importato per via marittima. Lo stile di Siracusa, con le sue belle monete, ispirò tutto il Mediterraneo. L'unica lacuna che si può riscontrare è la mancanza di una moneta commemorativa di Archimede, che senza dubbio sarebbe stata coniata se il "Tridente della Fortuna" non avesse trafitto la Città-Stato. Ma si può dire che la triscele di Siracusa segnalò in un certo momento il quasi completo controllo dell'Isola. Anteriormente, verso il 700 a.C., i Fenici controllarono la metà occidentale della Sicilia, ed i Greci, rappresentati da Siracusa, colonizzatori fin dal 734 a.C., l'altra metà orientale. Il linguaggio scritto decora una delle facce delle monete ed è dovuto ai Fenici. In mano a queste due potenze marittime, nell'Isola non potevano dunque mancare i metalli pregiati che venivano importati e senza dubbio pagati con lo zolfo, un prodotto che rifornì in tutto il Mediterraneo. L'arresto della coniazione nel 212 a.C. corrisponde alla disfatta della città per mano dei Romani, in seguito alle guerre puniche, dopo uno dei più grandi assedi dell'umanità.

I Celti crearono il loro sistema monetario prima della conquista romana, battendo moneta dal III° secolo a.C. fino alla disfatta di Vercingetorige del 27 a.C. Secondo certi studiosi le prime monete celtiche furono coniate in Transilvania (Romania) e dagli scritti lasciatici dagli antichi storici e chiamati keltoi dai Greci, prendono forma via via le monete che noi conosciamo a partire dal 500 a.C. e che si accentuano dal 300 a.C. in poi. Noi abbiamo notato che i Celti si appoggiarono sulla forza dei simboli, fra cui la triscele, anche perchè, come ci lasciò scritto Giulio Cesare, la loro religione proibiva la scrittura. Per questa ragione essi contarono soprattuto sulla potenza dei simboli.
Il popolo dell'antica Gallia si era diviso in due gruppi: i Biturigi Cubi, con capitale Avaricum (oggi Bourges), le cui miniere di ferro arricchirono quelle popolazioni, ed i Biturigi Vivisci, con capitale Burdigala, oggi Bordeaux, che occuparono l'Aquitania. Ambedue furono tenaci avversari di Cesare.
Non potendo utilizzare la scrittura, essi si appoggiarono anche sulla triscele, che avevano scoperto sulle monete greche, che servivano per pagare i mercenari fin dal IV° secolo a.C.. I Celti della Gallia, ma anche altri, aggiunsero alle loro monete la triscele imitando appunto le monete macedoni (come per gli stateri d'oro). Sembrerebbe che queste copie furono le prime monete battute dai Celti e che potrebbero anche rappresentare un legame spirituale ed artistico con i due mondi maggiori e potenti dell'epoca: quello Greco e quello Romano.



Esempi di monete con triscele

ProvenienzaPeriodoDinastia e ZeccaMonetaTipologia, Metallo e Peso (c.ca)
Licia500-480 a.C.Dinastia incertaStatere, Ag, 8.6 g
Licia500-480 a.C.Dinastia incertaStatere, Ag, 10.1 g
Licia480-460 a.C.Dinastia LiciaStatere, Ag, 9.75 g
Licia470-450 a.C.Dinastia TenagureStatere, Ag, 8.6 g
Licia470-440 a.C.Dinastia KuprilliStatere, Ag, 8.5 g
Licia470-440 a.C.Dinastia KuprilliStatere, Ag, 8.5 g
Licia470-440 a.C.Dinastia KuprilliTetraobolo, Ag, 2.6 g
Licia460-440 a.C.Dinastia KuprilliStatere, Ag, 8.8 g
Impero Persiano450-330 a.C.Persia Siglos, Ag
Pamphilia400-370 a.C.AspendosStatere, Ag, 10.9 g
Licia390-360 a.C.Dinastia Zemu e TrbbenimiStatere, Ag, 9.7 g
Licia390-370 a.C.Dinastia MithrapataStatere, Ag, 9.5 g
Licia380-375 a.C.Dinastia MithrapataStatere, Ag, 9.5 g
Licia380-370 a.C.Trbbenimi e Vedrei1/6 Statere, Ag
Pamphilia370-330 a.C.AspendosStatere, Ag, 10.9 g
Grecia345-307 a.C.CorintoStatere, Ag, 8.6 g
Sicilia336-317 a.C.Siracusa
post-Timoleonteo
Bronzo, 7.2 g
Battuta sotto il "governo dei 600".
(Coll. privata).
Sicilia336-317 a.C.Siracusa
post-Timoleonteo
Dracma, Ar, 3.8 g
Battuta sotto il "governo dei 600".
Sicilia317-310 a.C.Siracusa Agatocle60 litre, Au, 4.3 g
Sicilia310-305 a.C.Siracusa AgatocleTetradracma, Ag, 16.4 g
Sicilia305-295 a.C.Siracusa AgatocleTetradracma, Ag, 16.9 g
Italia Centrale250-300 a.C.IncertoQuadrante, Bronzo, 72.3 g
Sicilia250 a.C.Proconsole L. SeiusBronzo, Ae 18
Persia90 a.C.Pre-ArsacidEmidracma, Ag, 1.5 g
Sicilia49 a.C.Siracusa Lentulus
et Marcellus
Denaro, Ag, 3.7 g
GermaniaI° sec. a.C.CeltiStatere, Au, 7.5 g
Sicilia ?50 a.C.C.L. MarcellinusDenaro, Ag, 4.0 g
Sicilia47 a.CLilibeo, Giulio Cesare
Proconsole Allienus
Denaro, Ag, 3.6 g
Siciliac.ca 14 d.CPanormosBronzo, 8.0 g
GalliaIncerta
c.ca 300 a.C. - 27 a.C.
CeltiDracma, Ag, 2.0 g
Centro e basso
Danubio
Incerta
c.ca 300 a.C. - 27 a.C.
Celti Imitazione
Filippo II°
Tetradracma, Ag, 13.0 g
NW UngheriaIncerta
c.ca 300 a.C. - 27 a.C.
Celti Imitazione
Filippo II°
Tetradracma, Ag, 11.1 g


ATTENZIONE !!
In data 19 luglio 2004 abbiamo ricevuto la seguente segnalazione costruttiva da parte di una studiosa, esperta di questo periodo ed argomento e che subito trasmettiamo a completamento del nostro lavoro, avendola giudicata una critica oltremodo positiva ed importante:

"Leggendo l'interessante articolo sul triskeles, ho notato, per quanto concerne la monetazione licia, alcuni errori o imprecisioni o posizioni critiche diverse rispetto a quelle prese a riferimento, che penso valga la pena di segnalare.
1 - Innanzi tutto non esiste una relazione esclusiva tra il triskeles, sia usato come simbolo che come tipo del R., e la testa d'Atena. Infatti il triskeles compare abbinato a numerose altre tipologie, così come la testa d'Atena. L'unico elemento in comune è che la testa d'Atena compare, quale tipo della monetazione licia, in una fase nella quale il triskeles é tipo quasi esclusivo del R., è così è frequente trovate l'abbinamento Testa d'Atena / Triskeles ma non più del tipo Pegaso / Triskleles, Cinghiale / Triskeles.
2 - Il primo signore licio ad abbinare il proprio ritratto con il triskeles è con molta verosimiglianza Kuprlli (vedi Morkholm-Zahle Acta Archeologica 1972 e 1976) e non Mithrapata e questo è vero anche se osserva la sola combinazione ritratto / triskeles.
3 - La datazione di alcune delle serie licie fornite non è corretta, ma va posta dopo il 470/460 a.C. circa almeno. Per la prima è il peso a denunciarle la cronologia (ed a riguardo rimando a Spier 1987 e Vismara 1989), per le altre singoli particolari. La datazione delle monete da Kuprlli in poi è grosso modo corretta.
4 - La seconda monete della tabella non è di un dinasta incerto ma di Kinakha, il cui nome compare su alcuni esemplari, è certamente da collocarsi nella seconda metà del V secolo, verosimilmente nell’ultimo quarto (Vismara 1999).
5 - La prima moneta di Mithrapata che illustrate nella monetazione è un falso.
6 - Infine una precisazione: Il triskeles che compare sul siglo dell’impero persiano, è stato apposto in Licia, regione all’interno della quale questa moneta circolava: la forma particolare lo distingue, ad esempio, dalle contromarche a forma di triskeles della Pisiadia, sempre apposte sui sigloi (Vismara 2001)."

Con i migliori saluti

Novella Vismara

MØRKHOLM-ZAHLE,1972
O.Mørkholm - J.Zahle, The Coinage of Kuprlli. Numismatic and Archaeological Study, in: Acta Archaeologica XLIII (1972), pp.57-113.

MØRKHOLM-ZAHLE,1976
O.Mørkholm - J.Zahle, The Coinages of the Lycian Dynasts Kheriga, Kherêi and Erbbina, in: Acta Achaeologica 47 (1976), pp.47-90.

SPIER,1987
J.Spier, Lycian Coins in the Decadrachm hoard, in: [a cura di I.Caradice], Coinage and Administration in the Athenian and Persian Empires, The Ninth Oxford Symposium on coinage and Monetary History, BAR 343, Oxford 1987, pp.29-37.

VISMARA 1989
N.Vismara, Problemi ponderali della monetazione della Lycia arcaica: il tipo protome di cinghiale / quadrato incuso, in: Gaceta Numismatica 94-95 (Septiembre-Diciembre 1989), pp.9-15.

VISMARA 1999
N.Vismara, Considerazioni sulle emissioni della Lycia Arcaica a nome di Xinaxa, in: AA.VV., Travaux de numismatique grecque offerts à Georges Le Rider, Wetteren 1999, pp.369-374.

VISMARA 2001
N.Vismara, Monetazione arcaica della Lycia. Prime rilevanze circa l'approvvigionamento metallico, in: Revue des Études anciennes 103,3-4 (2001), pp.343-367







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