È solo dalle monete antiche di Kyrene e di altre polis della antica “Pentapoli Cirenaica” che oggi possiamo avere una raffigurazione dell’aspetto fisico del silphium, pianta scomparsa, che così riemerge dal buio dei secoli e dall’oblio degli uomini e diviene una realtà esistita davvero e non un semplice mito.

Il risultato di numerosi studi ci hanno convinto, grazie anche al sapiente botanico Ørsted, che questa celebre pianta non è stata ancora ritrovata. Essa era probabilmente appartenente al genere Ferula, un' ombrellifera, quella che più si avvicina all'immagine rappresentata sulle monete, ma il suo frutto è un ovoide, mentre sulle monete esso è chiaramente cordiforme

In questo capitolo ci occuperemo solo delle monete cirenaiche con l’immagine della pianta del silphium nelle varie forme in cui si presenta.
Non è possibile fare una distinzione monetaria credibile se prima non si classificano tempi, periodi e vicissitudini alla quale è stata sottoposta la regione della Cirenaica. Con le modifiche adatte allo scopo di evidenziare la presenza del silphium seguiremo la classificazione secondo Müller, 1860.

Monete della Cirenaica classificate secondo i seguenti periodi storici:

1Battiadi 640 - 450 a.C.
2Repubbliche varie 450 - 322 a.C.
3Tolomei e poi romani 322 - 66 a.C.
4Provincia Romana 66 a.C. - ….


Le monete in cui era presente il silphium sono state così suddivise:

Monete Autoctone 640-322 a.C. A - Monete senza il nome della città
B - Monete con il nome della città
C - Monete libiche
Monete Reali Egizie 322 – 66 a.C.
Monete Romane 66 a.C. - ..


Nelle Monete Autoctone, il silphium è assai ben rappresentato sotto forma di pianta, di frutto e di seme in numerose monete che verranno qui descritte utilizzando la classificazione storica sopraddetta.

Monete autoctone cirenaiche con la rappresentazione del silphium
Tipo di moneta
Periodo
Storico
Metallo
Diritto
Rovescio
Moneta
A - senza nome della città
1ARSilphium o parte di essoincuso,
senza tipo
Silphium o parte di essoincuso, quadrato,
ornato
Tipi diversi in incusoSilphium o
parte di esso
2 - 3AUTesta di Zeus-AmmoneSilphium
Testa di MinervaTriplo Silphium
ARTesta di Zeus-AmmoneSilphium
Testa di Zeus-AmmoneTesta di Dea o
Triplo Silphium
Testa di Bacco libicoSilphium
BRONZETesta di DivinitàSilphium
GazzellaSilphium
B - con nome della città
Kyrene (KYPA)
1ARTesta di Apollo
o di Kyrene
Silphium
Testa di Zeus-AmmoneSilphium
2 -3AU CavaliereSilphium
Testa di MinervaTriplo Silphium
ARTesta di Zeus-AmmonSilphium
Testa di Bacco libicoSilphium
Testa di Bacco grecoSilphium
Testa di ApolloSilphium
Testa di TolomeoSilphium
e palma
BRONZOTesta di DivinitàSilphium o
Triplo Silphium
GazzellaSilphium
Testa di Apollo con
capigliatura riccioluta
Silphium o
Gazzella
Barca (BAPK)
1ARTesta di Zeus-AmmoneSilphium
2 - 3AR Testa di Zeus AmmoneSilphium
Testa di Bacco libicoSilphium
BRONZODifferenti tipologieCon Silphium
o meno
Evesperides (EYES)
1ARTesta di AmmoneSilphium
2 - 3ARTesta imberbe del
fiume Latona
Silphium o
Animale
C - libiche
ARTesta di Zeus-AmmoneSilphium


Monete Reali Egizie con la raffigurazione del silphium

Esso è presente talvolta nel retro con apparizioni in secondo piano. È in formato molto piccolo in confronto alla grande aquila, simbolo dei Tolomei, in genere in grande evidenza e generalmente sopra la folgore.
Il silphium si trova in alcune monete di Tolomeo I° Soter (conosciuto un tipo in AR ed uno in bronzo), in altre che compaiono senza il nome del Re o quello della Regina (moneta d'AR con la testa di Tolomeo e nel retro il silphium) e nel nome di Tolomeo Re (moneta d'Ag con la testa di Tolomeo al dritto, e con la testa della Regina Berenice con un piccolo silphium ed una cornucopia al rovescio).

Nelle Monete Romane, il silphium sembra non comparire più nelle monete della Cirenaica


METROLOGIA

La monetazione in metalli nobili di Kyrene e delle altre città della Pentapoli cirenaica presenta, lungo tutto l’arco della sua durata, una notevole variabilità ponderale delle emissioni tale da far ritenere che le varie zecche abbiano battuto contemporaneamente monete sulla base di almeno tre sistemi ponderali diversi (fenomeno comune anche ad altre polis greche) non essendo possibile ascrivere le differenze di peso delle monete esclusivamente all’imperizia o all’imprecisione degli zecchieri.
D’altra parte la vivacità commerciale della Cirenaica dovuta alla ricchezza del silphium richiedeva la presenza e la disponibilità di valuta facilmente accettabile dovunque.

Oro e Argento
Durante il periodo arcaico e quello classico (520-300 a.C. circa) si usarono contemporaneamente due sistemi ponderali : l’ Attico-Euboico ed un non meglio definito sistema Asiatico, o meglio, Greco-Asiatico:

Sistema “Attico”: questo sistema introdotto in Atene da Solone era il sistema ponderale più diffuso nell’antichità greca e si basava su di un tetradramma di g 17.20 e sui suoi relativi multipli e sottomultipli (decagramma di g 43; didramma di g 8.60; dracma di g 4.30; emidracma o triobolo di g 2.15; obolo di g 0.72 etc.).
Pertanto tutte le monete argentee ed auree di Kyrene e della altre città risalenti a questo periodo e che rientrano in questa scala ponderale furono battute sulla base di tale sistema.
Ciò chiaramente consentì una maggiore facilità degli scambi commerciali con la madrepatria greca, con l’Asia Minore e con le colonie dell’occidente, quali la Magna Grecia e la Sicilia e, di conseguenza, una più facile convertibilità con le monete maggiormente diffuse dell’epoca, come le famose civette di Atene e gli stateri aurei di Filippo di Macedonia e di Alessandro Magno, i dollari dell’epoca, insomma.
E da dire però, che specie fra le monete più antiche, si trovano spesso tetradrammi dal peso di oltre 18 grammi notevolmente più pesanti quindi della scala attica e rapportabili meglio ad alcune emissioni auree coeve della Lydia, di Panticapeo o alle dracma argentee della Cilicia. È probabile che si tratti delle prime emissioni basate su un sistema asiatico, quasi subito ridotto di peso.


Fig. 1: Tetradramma arcaico di Kyrene (450 a.C), AR, 14.81 g; D: Zeus-Ammone; R: Silphium
Fig. 2: Tetradramma di Barca (400 a.C.), AR, 13.13 g; D: Zeus-Ammone; R: Silphium
Fig. 3: Tetradramma di Kyrene (375-360 a.C.), AR, 12.99 g; D: Zeus-Ammone; R: Silphium
Fig. 4: Didracma di Tolomeo I° (322-277 a.C.), AR, 7.05 g; D: Testa di Apollo; R Silphium

Sistema “Asiatico”: la presenza, specie nel periodo arcaico ma anche nel classico, di monete molto più leggere di quelle basate sul sistema attico, ha fatto ritenere alla maggior parte degli studiosi l’esistenza di un altro sistema ponderale, probabilmente originario dei luoghi, basato su dei tetradrammi di 13-12 grammi circa e su delle dracme inferiori ai 4 grammi con relativi frazionali.
Diversi Autori hanno proposto d’identificare questo sistema ponderale di volta in volta o con l’altro principale sistema greco, cioè l’Eginetico, la cui introduzione nel mondo greco viene attribuita e fatta risalire a Fidone Re di Argo e dell’isola di Egina; oppure con il sistema in uso in Lydia; oppure ancora assimilandolo al sistema delle dracme di Mileto di g 3.60. Ma nessuna di queste opinioni ha retto alla prova dei fatti e tale piede ponderale non è rapportabile esattamente ad alcun altro.
Oggi si ritiene che si tratti di un sistema autoctono usato principalmente per uso interno nelle transazioni di un certo valore o per commerci con alcune comunità asiatiche, e si preferisce definirlo sistema ”Greco-Asiatico”.

Sistema "Fenicio": durante il primo ellenismo e poi anche in seguito (320-200 a.C.) furono emesse monete sulla base di un terzo sistema, imperniato su dei didrammi pesanti tra gli 8.0 ed i 6.80 grammi con relativi multipli e sottomultipli, troppo poco quindi per il sistema attico, ma troppo per quello asiatico.
In questo caso il piede ponderale è chiaro e si tratta del sistema in uso in Fenicia, soprattutto nelle città di Tiro e Sidone, ma anche a Cartagine, nell’Egitto Tolemaico e nell’oriente Seleucida.
È evidente che la necessità di avere monetazione conforme a quella in uso in quei paesi nasce dall’intensificarsi dei rapporti commerciali con gli stessi, che in epoca ellenistica erano le più grandi potenze economiche del mediterraneo.

Bronzo
Circa la monetazione bronzea è da dire che essa, come ovunque nell’antichità, fu introdotta (300 circa a.C.) per uso quasi esclusivamente interno per far fronte alle piccole spese quotidiane al posto dei minuscoli ed ormai insufficienti frazionali argentei.


Stupenda moneta bronzea della Cirenaica col silphium

Si trattava di una monetazione non a valore reale come quella in metalli nobili, ossia la moneta non aveva il valore del contenuto intrinseco di metallo, ma recava un valore imposto dall’autorità emittente mediante l’apposizione di segni di valore o del simbolo dell’autorità stessa, e quindi difficilmente spendibile all’estero.
È probabile pure che le monete bronzee fossero convertibili a richiesta, cioè che ogni cittadino poteva recarsi in qualunque momento presso la zecca ed avere in cambio delle monete di bronzo consegnate il corrispondente in valuta argentea da utilizzare per le transazioni commerciali con gli altri Stati.
Il "sistema cirenaico" era basato su di una Unità, il "chalkous" e sui suoi multipli e sottomultipli.
Per grandi linee questa era la scala dei valori e dei pesi, tenendo presente che per le monete enee la corrispondenza tra gli uni e gli altri era molto approssimativa: Tetrachalkous (g 17.7 - 15.1), Trichalkous (g 14.7 - 10.3); Dichalkous (g 9.4-7.8); Chalkous (g 7.4-5.0), Trikolybon (g 4,9-2,6); Dikolybon (g 2.7-1,5); Kolybon (g 1.4-0.7).

Quanto fin qui relazionato sulla monetazione del silphium non ha certamente la pretesa di essere un capitolo esaustivo; si spera esso sia stato almeno sufficiente a dare una prima idea delle maggiori problematiche relative sia a questa pianta, il silphium, tutt'ora in gran parte irrisolte, sia alla relativa produzione monetaria.