Richard Howe, nato a Londra l'8 marzo del 1726, fu il secondo di tre fratelli di antica nobiltà irlandese. Il fratello maggiore George Augustus, nato nel 1725, III Visconte, fu ucciso a Tinconderoga il 6 luglio 1758; mentre il fratello più giovane, nato nel 1729, divenne Comandante in Capo della British Army in Nord America (dal 1775 al 1778) durante la guerra rivoluzionaria e morì nel 1814.
Richard entrò in Marina giovanissimo, nel 1740, e subito si fece notare per un servizio molto attivo. A vent'anni era già Capitano. Partecipò alla Guerra dei Sette Anni, durante la quale si distinse in azioni nella Manica e, comandante del Magnanime, combattè vittoriosamente i Francesi nella baia di Quiberon in Brittania nel 1759.
Alla morte del fratello maggiore (1758), Richard divenne IV Visconte del suo Casato.
Nel 1762 fu eletto Membro del Parlamento per Darmouth e nel 1770 divenne Contrammiraglio.
Fu membro dell'Ammiragliato e tesoriere della Marina dal 1763 al 1775 fino a quando divenne Viceammiraglio, ricevendo il comando della Squadra del Nord America (1776) e, per la sua simpatia verso i coloni dell'America Settentrionale, fu incaricato come Peace Commissioner di trovare una soluzione pacifica alle forti divergenze che si erano create. Egli cercò il negoziato a Staten Island, senza tuttavia riuscire nell'intento.
Nel 1777 aiutò la campagna del fratello nei pressi di Filadelfia.
Richard Howe fu creato Conte nel 1778 e fu popolarmente soprannominato Black Dick.
La riapertura delle ostilità con la Francia nel 1778 lo vide in campo, ma fu costretto a rimanere sulla difensiva di fronte alla superiore squadra del Conte d'Estaing, riuscendo tuttavia a beffeggiare la flotta francese a Sandy Hook, impedendole di prendere Newport nel Rhode Island con astute operazioni, ma prendendosi anche qualche rischio. Lo tolse dagli impicci l'arrivo dell'Ammiraglio John Byron, che giunse con rinforzi dall'Inghilterra. Nel mese di settembre, forzando il passaggio del Delaware, ritorno' in Inghilterra.
Nel 1782 ebbe il comando della Flotta della Manica, con la quale liberò Gibilterra dai Franco-spagnoli, nettamente superiori, da un prolungato assedio. Le sue 33 navi, male equipaggiate fronteggiarono 46 navi nemiche e, con manovre azzardate, riuscì a riportare un brillante successo.
Richard Howe fu Primo Lord dell'Ammiragliato dal 28 gennaio 1783 all'agosto del 1788, durante il primo ministero di William Pitt il Giovane.
Nel 1782 Howe fu creato Visconte di Langar e Barone e Conte nel 1788.



Nel 1793 ebbe il comando della Channel Fleet con la quale riportò nell'Oceano Atlantico, il 1 giugno 1794, la brillante vittoria, passata alla storia come il Glorious 1st of June.
La battaglia del "Glorioso Primo Giugno" fu in effetti la "Battaglia di Ushant", nome di un'isola bretone (Ouessant) che si trova fra la Francia e l'Inghilterra. Lo scontro avvenne a 430 miglia ad ovest di tale isola e questa fu la prima battaglia navale delle guerre rivoluzionarie francesi.
La battaglia fu provocata da un tentativo della Flotta Britannica al comando di Howe di intercettare un convoglio di grano proveniente dagli Stati Uniti, che cercava di raggiungere il porto di Brest, scortato dalla flotta francese sotto il Comando del Contrammiraglio Louis Villaret de Joyeuse.
Quando le due flotte si avvistarono, il 28 maggio, Villaret separò il convoglio, cercando di ingannare Howe, attirandolo verso la flotta francese, mentre il convoglio cercava di allontanarsi.
Con un tempo nebbioso, che durò 2 giorni, vi fu uno solo sporadico combattimento fra le 24 navi di Howe e le 26 di Villaret.
La flotta di Howe era formata dalle seguenti navi : la Queen Charlotte (l'Ammiraglia, dove c'era Howe, armata di 100 cannoni); la Marlborough (con 74 cannoni); la Defence (74); la Brunswick (74); la Queen (98); la Royal George (100); la Caesar (80); la Bellerophon (74); la Leviathan (74); la Royal Sovereign (100); la Impregnable (98); la Tremendous (74); la Barfleur (98); la Invincible (74); la Culloden (74); la Gibraltar (80); la Valiant (74); la Orion (74); la Rammilles (74); la Alfred (74); la Montagu (74); la Majestic (74); la Glory (98); la Thunderer (74); altri 7 piccoli battelli.
In una brillante giornata di sole di sabato 1 giugno (13 Prairial, An 2), Howe attaccò il nemico.
Le manovre dei giorni precedenti avevano dato un forte vantaggio alla flotta britannica: al tempo dei velieri, la nave che era dalla parte del vento aveva la scelta di quando e come attaccare l'avversario. Il piano di Howe era di assalire la flotta francese e di piombare loro addosso e di sfondare la loro linea principale. Ma questo piano era difficile da trasmettere tramite segnali e non tutti i capitani inglesi compresero ciò che si voleva da loro. Sebbene solo poche navi di Howe (la Queen Charlotte, la Defence, la Malborough, la Royal George, la Quinn e la Brunswick) rompessero la linea francese, egli riuscì a provocare lo scompiglio che desiderava. La prima nave che superò la linea francese fu la HMS Defence, che fu uncinata diverse volte e completamente disalberata. La Queen Charlotte si aprì la strada fra la nave francese Montagne e la Jacobin. Fu una manovra pericolosa che richiamò talmente l'attenzione degli ufficiali veterani, che l'ordine di aprire il fuoco venne dato dagli ufficiali più giovani. Soltanto la perdita dell'albero maestro inpedì alla Queen Charlotte di raggiungere la posizione da cui la Montagne poveva essere raggiunta.
In altre parti, la battaglia divenne un continuo di singoli combattimenti. Una vera battaglia si scatenò invece tra la Brunswick e la Vengeur. Le due navi erano così vicine che i marinai della Brunswick combatterono l'uno contro l'altro per circa 4 ore, finchè la Venger si arrese e poi andò a picco.
Ma su tutta la linea la battaglia fu intensa, e quando la battaglia finì circa 11 navi inglesi e 12 francesi erano disalberate, 6 catturate dagli inglesi ed una affondata. Ci furono molte perdite umane con circa 7000 morti e feriti o catturati da parte francese e 1000 morti o feriti da quella inglese.

Il resto della flotta francese si ritirò in mezzo alla confusione. Dopo 5 giorni di strenua caccia e di dura battaglia, gli inglesi erano troppo esausti per inseguirli.
La battaglia fu, da un punto di vista tecnico, una vittoria inglese, ma la flotta francese riuscì a raggiungere il suo scopo quello cioè di allontanare gli inglesi e di permettere che il convoglio, formato da 130 navi mercantili, raggiungesse Brest sano e salvo.
La battaglia provò anche che la Marina della Rivoluzione Francese era capace di combattere duramente, anche in assenza degli Ufficiali della Marina dell'Ancient Régime, sia perchè molti erano fuggiti dalla Francia ed altri erano stati mandati sotto esecuzione.
Un trofeo della battaglia, un drappo italiano d'altare di seta e ricamato d'oro, preso da un galeone francese, si può osservare ancor oggi nella Hangar Church.
Nel 1797, per il suo grande ascendente sugli equipaggi, il Conte Howe fu incaricato di richiamare all'ordine i marinai della flotta britannica che si erano ammutinati a Spithead, riuscendo a sedare la rivolta.
Richard Howe morì il 5 agosto 1799 all'età di settantatrè anni.
Al suo nome è stata dedicata anche un'isola corallina (Lord Howe Island), scoperta quasi per caso dal Comandante Henry Lidgbird Ball nel 1788 a 370 miglia ad oriente dell'Australia.



L'Autore ringrazia sentitamente l'amico Massimo Giacomazzo, che durante i suoi studi ha trovato, segnalandomela, la seguente notizia: "L'Ammiraglio Howe era imbarcato sul vascello Eagle nel 1776, durante il blocco del porto di New York (guerra d'indipendenza delle colonie americane). La sua nave fu attaccata dal primo sommergibile funzionante della storia, il "Turtle" pilotato da Ezra Lee, ma la missione non andò a buon fine perchè lo scafo delle navi inglesi era ricoperto da lastre di rame per evitare la consunzione del legno (teredini e altro). Non gli fu quindi possibile attaccare la bomba allo scafo, ma il fatto che poi abbia funzionato (era inseguito da una barca inglese) dimostrò la pericolosità dei mezzi subacquei."