Eugen von Savoy





Summary.
The Prince Eugene of Savoy was born in Paris in 1663, he asked to serve in the French Army of Louis XIV but his request was rejected. So he began to serve in the Austrian Army being Emperor Leopold I of Absburg. At the age of 24 he was already Empire Marshall of the Austrian Empire. He took a part in the capture of Buda, in Hungary (1686) and of Belgrade (1688) both occupied by the Turkish Army. He won against it also in the battle of Zenta (1697) having a leading role in the process that, through the Battle of the Dardanelles and the defeat of Mustafa II by the joint armies of Austria, Poland, Russia and Venice (The Saint League) led to the Peace of Carlowitz (1699) with which the Turkish menace was rounded off. Venice acquired Morea, The Russian Empire took Azov, Austria got Hungary and Transilvania. In the War for the Spanish Succession he could help his cousin, Victor Amadeus II, allied with the Austrians and under a strong French menace in its Capital, Turin. Victor Amadeus left the town under siege, joined his forces with the Austrian Imperial Army under the command of Eugene and they could break the siege, freeing the town. The strategic intuition of Eugene could obtain the victory notwithstanding the unfavorable balance of forces. He collaborated with John Churchill, Duke of Marlborough in many lucky campaigns (Blenheim -1704, Oudenarde - 1708, Malplaquet - 1709). With the friend John Curchill (an ancestor of Winston Churchill) they fought together in Spain against the King Philip. But, at the end of his life he had to fight again against the Turks but he overcame them at Peterwaradin and Belgrade (1717). At he age of 72 he took a part in The Polish Succession War. He died in Vienna in 1736.


Il Principe Eugenio e' nato a Parigi il 18 ottobre 1663 da Maurizio di Savoia (ramo cadetto) Conte di Soissons e dalla bella Olimpia Mancini, nipote del cardinale Mazzarino.
Ancora giovinetto, chiese a Luigi XIV (Re Sole) di farlo entrare nelle sue milizie, cosa che gli fu sprezzantemente negata. Ando' allora come volontario al servizio dell'Austria da Leopoldo I d'Asburgo nel 1683, che lo accolse ben volentieri fra le sue truppe, aggregandolo all'Armata del Duca di Lorena. Questa decisione avra' un peso determinante nelle vicende d'Europa.


Qui la caserma divenne la sua patria e la sua casa. Si distinse per valore ed ingegno militare. A 24 anni era gia' Maresciallo dell'Impero, dopo essere stato per breve tempo Colonnello nel Reggimento dei Dragoni Kufstein.
Essendo italiano d'origine, ma apolide per vocazione, non sapeva egli stesso come considerarsi; si firmava percio' con un miscuglio di italiano-francese-tedesco come Eugenio von Savoy.


Si distinse in numerose campagne culminate, in Ungheria, con la presa di Buda (1686), in mano ai Turchi dal 1541, e nella presa di Belgrado nel 1688.
Al servizio degli Asburgo, sconfisse i turchi a Zenta nel 1697. Dopo le sconfitte dei Dardanelli (1656) e di Raab (1664), l'Impero turco non riusci' infatti a sostenere l'offensiva della "Lega Santa", formata da Austria, Polonia, Russia e Venezia. Il Sultano Mustafa' II fu sconfitto dalle truppe imperiali austriache, comandate da Eugenio di Savoia. I turchi furono cosi' sonoramente battuti, che, con la pace di Carlowitz (1699), l'Austria fu liberata per sempre dalla loro minaccia. La Morea fu ceduta a Venezia, Azov alla Russia, l'Ungheria e la Transilvania all'Austria.


Nel 1690 Eugenio fu inviato dall'Austria in Italia a combattere sotto gli ordini di suo cugino Vittorio Amedeo II. Il trattato di Ryswick del 1697 aveva sanzionato l'indipendenza piemontese comprensiva di Torino e Vigevano. Nella nuova guerra che si stava profilando per la successione al trono di Spagna, il Duca Amedeo cercava di agire politicamente secondo quanto gli convenisse di piu'. Trattava infatti separatamente ora con gli austriaci, ora con i francesi. Ma questi ultimi se ne accorsero ed a sorpresa disarmarono la guarnigione piemontese di S. Benedetto-Po. Questo fece si' che il Duca si alleasse decisamente con gli Austriaci, che gli promisero in cambio anche i territori del Monferrato, parte della Lombardia, della Lomellina, della Valsesia, di Vigevano ed di un tratto della provincia di Novara. Ma 3 eserciti francesi sconfissero il Duca, ancora impreparato, a Susa, a Vercelli e ad Ivrea nel 1704. Il Duca resistette pero' a Torino il piu' a lungo possibile; poi, lasciato il comando ai suoi generali, ando' personalmente incontro ad Eugenio di Savoia, che stava accorrendo in suo aiuto, alla testa delle forze imperiali. La stessa popolazione reagi' a favore del Duca. Bisogna ricordare il sacrificio di Pietro Micca che, il 29 agosto 1706, in una galleria, fece scoppiare una mina sotto i suoi piedi, saltando in aria assieme ai francesi ed a molti loro armamenti. Quando Torino era ormai allo stremo dopo 117 giorni d'assedio, i due Savoia arrivarono con 30.000 uomini, contro i 47.000 francesi. Ma il divario di forze fu superato dal maggiore senso tattico e strategico di Eugenio, che con una battaglia durata poche ore, mise in rotta completa gli assedianti. La battaglia si svolse nei pressi del colle di Superga. Acclamatissimi, Vittorio Amedeo ed Eugenio entrarono in Torino, furono scortati dalla popolazione festante fino al Duomo, dove venne eseguito un Te Deum di Ringraziamento. La vittoria di Torino rappresento' anche la rovina del partito borbonico in Italia.


Nel 1703 Eugenio, nominato Presidente del Consiglio Imperiale di Guerra e, per prima cosa, aboli' la vendita dei gradi e delle cariche militari, pratica rimasta in vigore anche in Inghilterra fino alla meta' del XIX secolo.
Nel 1704 si incontra con John Churchill, duca di Marlborought, uno dei migliori militari del tempo, con il quale era in corrispondenza da molti anni, creando una proficua collaborazione settennale sfociata in vittoriose campagne (Blenheim 1704, Oudenarde 1708, Malplaquet 1709), con grandi dimostrazioni di amicizia e di stima reciproca.
Nel 1705 muore Leopoldo I e gli succede Giuseppe I, che regnera' pero' solo fino al 1711. Dopo di lui sale al trono Carlo VI, che sara' il terzo sovrano cui Eugenio rendera' servigi con fedelta' e dedizione.

Eugenio di Savoia fu dunque buon amico di quel grande condottiero che fu John Churchill, antenato di Winston. Con i loro due eserciti, arrivarono a Madrid, cacciando Filippo e mettendo a governare Carlo d'Asburgo. Ma intrighi interni inglesi richiamarono in patria il Churchill, mettendolo in disgrazia ed obbligandolo all'esilio per evitare la galera; ugualmente Eugenio dovette lasciare la Spagna per accorrere in aiuto all'Austria per debellare gli ungheresi insorti contro l'Impero, quando si sentirono liberati dalla minaccia turca. Conseguentemente gli spagnoli, ora non piu' minacciati dai due condottieri, cacciarono Carlo d'Asburgo nel 1710, guidati dal generale francese Vendôme.
Durante la guerra di successione spagnola Eugenio batte' piu' volte i francesi a Carpi, a Chiari ed a Hochstädt.


Fu Primo Governatore austriaco nella citta' di Milano dopo il trattato di Utrecht (1713), che pose fine alla guerra di successione spagnola. Ma Eugenio, gran combattente, non era certamente anche un buon amministrativo. Piuttosto sprovveduto in fatto di leggi, di decreti e di economia e non oso' mai mettere ordine in quel guazzabuglio, dove ogni ente di quella citta' era stato dato in appalto.


Per difendersi dai turchi, anche Venezia aveva dovuto legarsi agli Asburgo. Nel 1716 Eugenio di Savoia li sconfisse ancora una volta a Peterwaradino ed a Belgrado (1717). Le sue vittorie fecero conquistare all'Austria territori fin nei Balcani. I domini della Serenissima vennero cosi' a trovarsi in concorrenza con quelli austriaci nel Mare Adriatico. Ma questa e' una storia successiva.


L'ultima campagna militare di Eugenio e' la guerra di Successione Polacca nel 1735, a quasi 72 anni di eta'.
Pur dispiacendosi amaramente a causa di un'incipiente malattia e con grande dolore, non pote' assistere alla cerimonia di nozze nel 1736 tra Maria Teresa e Francesco di Lorena.
Il Principe Eugenio di Savoia concluse la sua vita in modo dignitoso, ma solitario, a Vienna nel 1736. L'Imperatore gli tributo' solenni onoranze funebri, sincere da parte di tutti. Ma i Savoia si fecero notare per la loro assenza.



BIBLIOGRAFIA

Cappelletti L. - 1926 - Storia d'Italia. Dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente fino ai giorni nostri (476-1900 + appendice al 1915). II (1559-1915), A. Vallardi (ed.), Milano, 1-517.
Montanelli I., Gervaso R. - 1981 - L'Italia del Seicento. Rizzoli (ed.); 1-512.
Montanelli I., Gervaso R. - 1981 - L'Italia del Settecento. Rizzoli (ed.); 1-702.
Rossi R. - 1996 - Dizionario delle battaglie. Vallardi (ed.); 1-428.
Trillo' F. - 1976 - "Eugenio von Savoy". Annuario 1976 del Circolo Numismatico Triestino. Catalogo della mostra sociale; 22-26.






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