Nel terzo quarto del V° secolo a.C., quindi aprossimativamente a metà cammino della storia achemenide della Cilicia, appaiono le monetazioni nella regione come sembra attestare lo studio dei ritrovamenti (Davesne, in biblio).
Il diritto di battere moneta fu esercitato, in concorrenza e simultaneamente con le emissioni delle monete reali, dalle città, dai despoti locali, dai satrapi ereditari ò rivestiti da funzioni straordinarie.
Per i Persiani, la moneta era principalmente destinata a servire per gli scambi con i Greci ò per pagare i mercenari ellenici, arruolati nelle armate del grande Re. Le province del centro dell'Asia Minore durante tutto il periodo dell'Impero Achemenide continuarono invece a cambiare i metalli preziosi in lingotti e, se le monete arrivavano tra loro, erano solo un peso come metallo non monetizzato.
La zona delle città che batterono monete in Asia, sotto la dominazione Achemenide, forma un immenso arco lungo il mare che si estende lungo il Ponto Eusino fino al di là dell'Egitto.
La VIª satrapia comprendeva la Paphlagonia, Bitinia, Ellesponto, Eolia, Ionia, Caria, Lycia, Pamphilia, Cilicia, Phoenicia, Delta del Nilo, Cyrenaica.; la Vª satrapia la Siria, l'Arabia, la Mesopotamia e Cipro; la IVª satrapia la Cilicia; la IIª satrapia detta anche di Sardes ò di Lydia, inglobava la Mysia, la Lydia i paesi Lausonisani dei Cabaliens e degli Hitenniens; la IIIª satrapia, che col tempo, subì delle importanti modificazioni geografiche, comprendeva inizialmente, oltre alla costa dell'Ellesponto, anche la regione centrale dell' Asia Minore ed i Tauri fino al Ponto Eusino. Alla fine del V° sec. fu smembrata e divisa in 3 province:
1) la satrapia della Piccola Frigia ellespontica, che, ai tempi di Senofonte, si estendeva dal Hamaxitos in Troade fino a Parthenios;
2) la satrapia della Grande Frigia, comprendeva i paesi situati tra il Meandro ad W e l'Halys ad E, a S le frontiere meridionali dei distretti di Iconium;
3) la satrapia della Cappadocia, situata a N di quella della Cilicia, ad est di Halys.
Infine nel 362 a.C., alla morte di Datames, questa ultima provincia fu ancora divisa in due governatorati, quello della Cappadocia pontica, che più tardi divenne Regno del Ponto, e la Cappadocia taurica, che formò nei secoli seguenti il Regno di Cappadocia.

L'apparizione delle monete in Cilicia, dovuta alla volontà di riorganizzare il fronte mediterraneo dell' Impero da parte del potere centrale achemenide, è un'ipotesi recentemente avanzata da Casabonne (in biblio).
La produzione monetaria inizia a Nagidos, ò a Kelenderis, cui seguono Isso, Tarsos e Mallos dove si intensifica e diversifica. Coesistono pure delle monete "civiche", dove viene inciso il nome della città emettitrice. Certune hanno potuto rivestire anche un carattere dinastico (è il caso delle monete "tarsiote" al cavaliere iraniano), e delle monete “karaniche”, coniate da capi d'armata (karanos) al servizio del Gran Re, nel quadro delle campagne militari.

Noi parleremo delle monete dei satrapi inviati dal Gran Re e delle emissioni fatte dai dinasti locali, che, erano considerati dai Persiani come dei Governatori ereditari di quello che era già stato il loro regno. Questi Principi, grandi feudatari del re dei Re, conserveranno il titolo sovrano, Melek ò Basileus; ma assai spesso le loro monete testimoniano la loro sottomissione agli Achemenidi.
Quanto ai satrapi sembra che essi non abbiano mai avuto il diritto di battere moneta in qualità di satrapi, ma potevano farlo solo quando erano temporaneamente investiti del comando delle armate (karanos). Parleremo dunque delle emissioni battute dai satrapi in queste circostanze speciali e spesso per necessità momentanee, nei paesi dove si continuava nello stesso tempo la monetazione locale; seguirà la monetazione dei grandi feudatari e quella delle città sottomesse.

Per la maggior parte queste monete, sia satrapali, dinastiche ò autonome delle città hanno delle legende in lingua semitica, scritte in caratteri aramaici, molto usati allora in Persia, nelle circostanze ordinarie della vita. La scrittuara cuneiforme, che d'altra parte non si riscontra in alcuna moneta, era riservata alla corte del Re per le scritture lapidarie.

Esempio delle principali legende fenicie ed aramaiche delle
monete provinciali al tempo degli Achemenidi.


Ancora sui Satrapi: potevano battere solo monete d'argento ò di rame, non come governatori, ma come incaricati di speciali operazioni militari. Ovviamente non erano contenti di questo.

Tiribazos, Vicerè di Armenia ai tempi della ritirata dei 10.000, succede a Tithrauste (393 a.C) nella satrapia di Sardes, poi comanda le armate nel 397, e conclude la famosa pace di Antalcidas, che liberò tutta l'Asia al grande Re. Fu incaricato poi di dirigere la guerra contro Euaguras I°, Re di Salamina (Cipro). Fu in Cilicia che Tiribazos fece battere il numerario a suo nome. Le zecche che l'emisero furono Issos, Soli, Tarsos e forse Nagidos. Dello stesso principe altre monete mostrano la testa barbuta di Dioniso (Issus), di Eracle ò il profilo diademato di Afrodite. Talora si trova l'effigie del satrapo sulle monete di Mallos.

Tiribazos: Issos, Ahura-Mazda/Baaltars
Tiribazos: Atena/Nike
Tiribazos: Baaltars/testa di satrapo
Tiribazos: Mallos, Eracle/testa di satrapo


Pharnabazos, figlio di Farnace (413-374 a.C.), succede a suo padre nella satrapia di Dasychon. Gli ateniesi si erano impadroniti della città di Cyzikos nel 410: Pharnabase la riprese nel 411. Fu in questa occasione che battè moneta. Gli storici hanno conservato il ricordo della sua generosità verso i soldati ed i loro capi. Poi, sempre per ragioni militari, fece battere moneta in Cilicia (398-394), dove si concentrarono allora le truppe reali. Le monete battute a Cyzikos mostrano al dritto la testa barbuta del satrapo. Le monete battute in Cilicia differiscono completamente da quelle battute a Cyzikos. Le prime mostrano solo scritte aramaiche, queste ultrime hanno la legenda in greco.
Si può infine ricordare Autophradates, Comandante della flotta al tempo di Pharnabazos.

Pharnabazos: Tarsos, Baaltars/guerriero
Pharnabazos: testa femminile/testa maschile elmata
Pharnabazos e Datames: testa femminile/testa maschile elmata
Autophradates: testa femminile/testa di satrapo


Datames, figlio di Carien Camisares, succede a suo padre verso il 386 nella satrapia della Cilicia, vicino alla Cappadocia. Diodoro lo chiama "satrapo della Cappadocia". La sua capitale fu probabilmante Mazaca. Poi estese il dominio al Ponto ed alla Paphlagonia. Le sue prime monete furono battute in Cilicia, quando fu incaricato assieme a Pharnabazos ed a Tithrauste di dirigere la spedizione contro l'Egitto. La campagna finì con un fallimento. Datames, allora, rimasto solo, continuò ad armarsi ad Ace, in Fenicia; poi nel 372 fu richiamato in Cilicia per la rivolta di Aspis di Cataonia, una delle divisioni della Cappadocia.
Le monete di Datames mostrano con quelle di Pharnabazos della grandi analogie in quanto battute nella stessa epoca. Il nome di Datames fu oggetto di numerose discussioni perchè nelle legende delle monete appare con forme differenti dovuti forse ad errori di conio.

Datames: Baaltars seduto/Ana nudo di fronte a Datames
Datames: Ares elmato/Afrodite
Datames: Tarsos, Baaltars seduto/satrapo seduto
Datames: Mallos, Aphrodite/Ares


Mazaios, governò la Cilicia per circa 30 anni, il N della Siria per circa 10 anni nella regione situata ad W dell'Eufrate, chiamata Eber-Nahr ò Transpotamia (in opposizione alla Mesopotamia).
Quando Alessandro arrivò a Babylonia, Mazaios, che allora era satrapo, gli aprì le porte della città, cosa che gli permise di mantenere il suo stato fino alla morte (328 a.C).
La monetazione di questo satrapo si divide in 3 categorie distinte: a) la monetazione in Cilicia (361-333); b) quella di Siria; c) quella delle imitazioni delle tetradracme di Atene (332-331 a.C).
Quelle in Cilicia hanno il dio Baal (di Tarso) seduto con al rovescio un leone che divora un toro ò un cervo talvolta con sotto una città fortificata.

Mazaios: Tarsos, Baaltars seduto/leone sbrana toro
Mazaios: Tarsos, Baaltars seduto/leone sbrana cervo
Mazaios: Tarsos, Baaltars seduto/leone
Mazaios: leone/nave


A Mazaios seguì Balakros, sovrano-governatore della Cilicia sotto Alessandro Magno dal 333 al 328 a.C.

Balakros: Atena/Baaltars seduto, grappolo uva


Le città della Cilicia che, fra le altre, hanno battuto maggiormente moneta sono le seguenti:

Issos (450-380) - Monete in Ag;
Issus ha battuto degli stateri d'argento con il peso persiano. La monetazione comprende due serie: quella autonoma e quella emessa dal satrapo Tiribazo. Le monete autonome mostrano al dritto Apollo ò la testa di Atena di faccia ed al rovescio Eracle col bastone e la pelle del leone, ò Giove seduto sul trono. La legenda è sempre in lingua greca.

Issos: Protome di leone/incuso

Mallos (601-333) - Monete in Ag e dal 380-333 anche in Ae;
Mallos mostra un personaggio alato, uomo ò femmina inginocchiata, Al rovescio un carro vuoto. Queste monete sono anepigrafe.
Dal 483-425 (statere e triobolo d'Egina) si vede lo stesso diritto, mentre al rovescio una pietra piramidale accostata da due grappoli d'uva talvolta con scritte (Sandan ?). Su altre monete battute tra il 425-383 (modello persiano) , la figura d'uomo del dritto ha 4 ali e talvolta la testa è a 2 visi. Il rovescio ha un cigno ò un piccolo uccello con legenda.
Infine alla caduta dell'impero achemenide, questa città batte al diritto l'effigie del re di Persia (meloforo, cioé portante un'asta con un pomo all'estremità) ed al rovescio sia Eracle che strangola un leone, sia Afrodite con Hermes, sia Demetra con una torcia ò Zeus seduto su un trono con uno scettro

Mallos: Figura alata/Cigno
Mallos: Atena/Ermete con Afrodite
Mallos: Eracle/Cigno
Mallos: Pyramo/Gorgona

Soloi (450-333) - Monete in Ag e dal 380-333 anche in Ae;
A Soloi il diritto mostra generalmente il Re di Cilicia con l'arco ed al rovescio un grappolo d'uva circondato da legenda.

Soloi: Atena/Civetta
Soloi: Atena/grappolo uva
Soloi: Tyche/Pilota dei Dioscuri
Soloi: Atena/Grappolo uva

Tarsos (600-450) - Monete in EL e dal 600-333 anche in Ag.
Il tipo più corrente delle monete battute a Tarso mostra la dinastia a cavallo ed al rovescio un oplita greco inginocchiato, ma si vedono anche delle monete che mostrano il Gran Re, sia inginocchiato che tira l'arco sia che tenga un fiore.

Tarsos: Pharnabazos?/Gallo
Tarsos: Nike/Zeus sul trono
Tarsos: Tyche/Pira di Sandan
Tarsos: Datames?/Zeus sul trono uva

Altre città non meno importanti che batterono moneta furono Nagidos, Aigai, Elaiousa, Mopsos, Kalikadnos, Kelenderis, Seleukaia, Olba, Kyzicos, Hierapolis.

Nagidos: Afrodite con Eros/Dioniso
Nagidos: testa di Dioniso/testa di Afrodite
Nagidos: Afrodite/Kantharos
Kalikadnos: testa elmata di Atena/Nike


Kelenderis: efebo a cavallo/capra
Kelenderis: cavallo/capra
Seleukeia: civetta/bastone
Seleukeia: Apollo/cavallo


Aigai: Eracle/bastone
Aigai: pseudo autonomia Adriano?/Capra
Elaiousa: Tyche/Mercurio
Elaiousa: Zeus/Nike


Esiste infine un gruppo di monete di sede incerta.

Incertae sedis: Persian/Grifone
Incertae sedis: Lupo/Baaltars
Incertae sedis: Re persiano/Testa di Ermete
Incerate sedis: Cavallo/Grifone

Dinastie locali, di cui, qualcuno al di fuori della numismatica, conosciamo i nomi:

Synnesis I* (c.ca 590 a.C.);
Synnesis II° (c.ca 510 a.C);
Synnesis III°, figlio di Oromedon (480 a.C.);

Synnesis III°: Cavaliere/Guerriero
Synnesis III°: Cavaliere/Arciere (Gran Re?)

Xenagoras (479 a.C);
Synnesis IV° (401 a.C.).
A questi Principi è giusto aggiungere i satrapi Mazaios (361-334 a.C) e Arsames (334-333 a.C).

Regnanti al tempo in cui la Cilicia era Provincia Romana:

Tarkondimotos I° (39-31 a.C.)

Tarkondimotos I°: testa diademata/Zeus su trono


Philopator (20 a.C -17 d.C, figlio di Tarkondimotos).
Ad Olba, in questo periodo (c.ca 12-16 d.C) veniva anche battuta una moneta oggi rara, a nome di Ajax, sacerdote di alto rango.

Philopator: Hierapolis; Tyche/Athena
Ajax: Sacerdote/triscele

Le medaglie di questi principi sono tutte anonime; le attribuzioni sono solo basate sui caratteri generali, che indicano un'epoca approssimativa. Molti portano il nome della città dove sono state battute.

Facciamo infine presente che su molte monete della Cilicia è rappresentato il grappolo d'uva. Vuol dire che la vite era importante ...

Per dovere di informazione ricordiamo infine che una notevole completezza di monete cilicie è presentata anche nello splendido sito "asiaminorcoins" (in biblio).